Friday, May 04, 2007

Ben venga maggio

Alzandomi questa mattina non ho trovato il solito caffelatte ad aspettarmi e pure il telegiornale sembrava trasmettermi notizie vecchie e poco interessanti. Così, abbandonando le sacre chiappe su una poltrona bicolore nel soggiorno mi sono lasciato andare ad alcuni pensieri.
Ho pensato che Segolene Royal mi sta proprio sulle palle, con quell'aria fintamente socialista, e che a parte tutto è inutile questo sgomitare e fare confronti in tv: avanti con i neogollisti. Io vado ricordando Monsieur Mitterrand e mi sento vecchio. In fondo, lo sono un po'.
Ho pensato che tutte queste chiacchiere da bar intorno alla meritocrazia sull'Inter e lo scudetto sono ridicole. I numeri parlano chiaro e non c'è trippa. Ho pensato anche che il Milan stavolta travolgerà il Liverpool ad occhi chiusi e che Berlusconi quando non vince in politica ha soddisfazioni nello sport e viceversa.
A proposito di Berlusconi, ho ancora negli occhi quelle disgustose immagini del servizio di "Oggi" con il suo "harem" in Sardegna tra rosse e more forzaitaliote. Che tristezza. La rivista "Oggi", intendo. Su Silvio è inutile infierire, ormai è un cucciolone in pensione ed è già tanto se la sua signora non scappa a gambe levate. Ah, i figli, cosa non fanno.
Poi guardavo la tv e mi rendevo conto che non c'è niente. Niente di niente di niente. Non posso spendere tutti quei soldi per Sky, vero parametro che divide gli italiani tra "quelli che possono" e "quelli che non possono": è caro punto e basta, e non si può pagare pure la tv oltre alla stronzissima bolletta telecom. Alla sera è tutto un fiorire di fiction di bassa lega, pornografia per casalinghe, reality osceni e dibattiti politici con idioti che si parlano addosso. I film, quando ci sono pare un evento: li hai già visti tutti o al cinema, o in dvd, o li hai scaricati, o te li han prestati o i colleghi te ne hanno parlato talmente a lungo che sai già chi è l'assassino.
Poi per fortuna mi sono addormentato e ho sognato un prato verde e gli alberi in fiore. C'era pure Prodi che faceva jogging, sullo sfondo. Pareva un figurino.




Sunday, May 07, 2006

For president

Non ho capito perchè la sinistra cerchi ancora un dialogo con Berlusconi. Vuol eleggere Baffetto? Lo elegga e basta, ha i numeri per farlo anche senza la Rosa nel pugno, certi che qualche voto dal centrodestra arriverà sicuro. Il problema semmai è un altro: la legittimazione popolare manca del tutto. Se Ciampi riscuoteva adorazioni in ogni dove, si rischia di sentire svariati fischi nelle visite ufficiali del futuro capo dello Stato comunista. E allora la mia proposta è semplice ma efficace: lasciamo che sia il popolo a scegliere il rappresentante della nostra malandata Repubblica e non il solito gioco di poltrone.
Lasciamo che sia il popolo ad eleggere a pieni voti una bonazza, una velina, una modella, un'attrice avvenente, quale simbolo dell'italia prospera che lavora, produce e sorride guardando con fiducia all'avvenire.




Sunday, January 08, 2006

Coriaceo

Così pare che quel grosso grasso primo ministro israeliano ce la faccia.
Ebrei. Di cosa non sono capaci.




Cinque tue strane abitudini

Interpellato da TheEgo, lesto a malincuore rispondo:
1. Piuttosto non vado a cagare se qualcuno mi ha appena preceduto e il sedile della tazza è ancora caldo.
2. Se un gatto nero mi attraversa la strada rido.
3. Al mare non prendo mai il sole supino.
4. Non incarto mai i regali che faccio.
5. Pago sempre con euro di carta. Mi danno il resto in monete che metto in tasca e non spenderò mai più: in questa maniera i soldi durano sempre pochissimo.




Wednesday, January 04, 2006

Sarà bianco con le bolle gialle e blu?

Ma a chi dovrebbe interessare un pc con un nuovo (ennesimo) sistema operativo targato Google solo per navigare in internet, fare ricerche sul web e leggere la posta? 200 dollari per qualcosa che fanno già egregiamente tutti gli altri computer. Eppure...
Qualcosa non torna.




Tuesday, December 27, 2005

27 giorno di paga

Arriva sempre il momento di pagare. Il 27 per l'appunto, dove trascorriamo sereni il pomeriggio sul cesso, trasformando in oro tutti i pranzi e le cene natalizie.




Wednesday, December 21, 2005

Kid

Attendo nella camera buia da ormai troppe ore. Il puzzo di sudore, di umido e i vestiti madidi che ho indosso saturano l'ambiente. Ci saranno i topi qui dentro. Quanto tempo è passato? Ricordo che ero solo, camminavo per via Spadoni verso ora di cena. Una telefonata. Ilaria. La sua voce calda e sensuale. Ho voglia di fare l'amore con te. Una botta in testa e poi il buio.
[lampo] di suono nella mente contorta, riecheggia livida un'eco di risa puerili, mi guardano sentono provano ebbrezze incredibili all'ombra di una bottiglia di rum e BAM la porta si chiude e tutto passa di colpo come uno schiaffo improvviso e me ne torno tranquillo a contemplare il silenzio di una stanza buia come una vacca nera in una notte senza luna.
Devo aver dormito per delle ore. Dove cazzo è il telefono cellulare? (prova sul comodino). A tentoni lo afferro. Eccolo, grazie. (figurati.)
C'è un esseemmeesse, dev'essere suo. "Che fine hai fatto?". Cara. Me lo chiedo anche io. Un momento. Questa non è la sua calligrafia. E' un falso. Ho le gambe legate al letto, il pazzo criminale che ha fatto tutto questo deve avere il cervello a puttane e il cuore dentro ad una tazza del cesso. Ho ancora il portafoglio in tasca, scommetto che è vuoto e quell'infame si è fregato tutti i soldi. No. Zingaro! Dev'essere successo tutto troppo in fretta. Ho voglia di fare l'amore con te, cara. Che cazzo mi viene in mente. Amore, aspettami. Esco e ti raggiungo.
Provo a telefonare ma non c'è campo. Devo essere in un seminterrato, c'è troppo buio per essere reale. Vediamo di uscirne eh? Con calma, con calma, cazzo non ti agitare che potresti pure svenire per l'
[olezzo] fetido che sale alto e ti fa perdere i sensi mentre un'ombra lunga entra nella stanza ma non c'è luce a mostrarla e non c'è suono che ti possa far capire che da questo inferno non ne uscirai vivo ed è ormai giunta la tua ora perchè non c'è un senso a tutto questo e non c'è nemmeno pietà. Ricordi da bambino quando buttavi in terra i tuoi amici e poi chiedevi scusa? E' acqua passata pidocchioso. Non c'è spazio per i sentimenti adesso perchè deve compiersi il Rito e la filastrocca deve proseguire come è scritta.
Mi risveglio nuovamente. Sono ancora legato e mi fanno male le ossa. D'improvviso un frinire di cicale sale alto da un punto della stanza. Poi uno scoppio improvviso. Come uno sparo a distanza ravvicinata. Qualcuno è davanti a me, lo sento muoversi. Impugna una pistola a quanto pare. Ha appena sparato.
- Cosa cazzo???
- Non dire niente.
- Come?
- Non muoverti.
- Sono legato non vedo come...ma chi sei?
- Ho detto silenzio.

Quella voce. L'hai già sentita. Fai uno sforzo, pensa, non è una voce nuova, pensa pensa pensa, sforzati di ricordare da dove viene. Ora è più grossa ma se fai largo nelle tenebre del tuo cervello sicuramente la troverai.
- Parla. Parla Cristo santo! Dimmi qualcosa.

Una risata sale alta e allora d'improvviso si illumina tutto quanto. Un contatto nella mente si fa largo. Neuroni che si accendono, nervi che si collegano, il sangue fluisce rapido da una parte all'altra. Ora te lo ricordi dove hai già sentito quella voce anche se eri davvero piccolo e non poteva venirti in mente subito di quella volta
[giardino della scuola], lui ti chiese aiuto perchè un tuo amico lo stava prendendo in giro e gli abbassava i pantaloni prendendolo in giro davanti alle tue compagne di classe. Tu eri piccolo, te la ridevi e non lo aiutasti, stronzo, vedi i casi della vita? Anni dopo non gli hai passato nemmeno il compito di matematica alla maturità. Dovette ripetere l'anno mentre tu fosti licenziato con il massimo dei voti.
Ed eccotelo davanti cresciutello, ha la voce da uomo adesso, come minimo si sarà fatto crescere la barba per sembrare più virile lo stronzetto.
- Ti ho riconosciuto sai? Sei Giorgio, quel ciccione sfigato che si è fatto anni di scuola con me. Come cazzo mi hai ritrovato?
- Non cel'ho con te. Sei solo una vittima della società. Guardati, come sei diventato. Che pena. Credimi, lo faccio per il tuo bene.
- Sei un pazzo furioso, lho sempre sostenuto.
- Almeno ora ne hai la certezza. Mi fa piacere darti ragione, se questo ti fa sentire uno importante.
- Che pezzo di merda. Non farmi del male, ti prego! Liberami e ti darò quello che vuoi.
- Il tuo conto in banca è così pingue? Mi fa molto piacere. Ancora poco e sarai libero e la mia opera compiuta.
- Ti prego, non c'è motivo di...
Un rumore sordo echeggia nell'aria. Chiudo gli occhi credendomi morto. Trattengo il respiro. Apro gli occhi, chiudo gli occhi. Sono ancora vivo. Il cuore rimbalza in bocca e il puzzo della polvere da sparo sale nell'aria rapido.
- Giorgio?

Da La Repubblica Bologna, 21 dicembre 2005:
Ritrovato il cadavere di Giorgio Battistoni, suicida in un seminterrato del palazzo in cui viveva. L'allarme è stato dato dai vicini di casa che avevano sentito il trambusto durante la notte. Al suo fianco, legato ad un letto, il giudice Carlo Boni, che stando alle prime ricostruzioni stava indagando su un caso di riciclaggio di denaro e favoreggiamento in cui era implicato Battistoni. A svelare il mistero del suo folle gesto, una lettera lasciata a fianco al suo corpo dal suicida, trovato nudo nella stanza buia a pochi metri da Boni. Il giudice sta bene ed è ora ricoverato all'ospedale per accertamenti. La Procura ha aperto un'inchiesta e nel pomeriggio sono attesi i primi rilievi della Scientifica.




Saturday, December 17, 2005

Prendi i soldi e scappa

La settimana scorsa esco al mattino presto per andare a guadagnarmi da vivere, ma invece che andare al lavoro come ho sempre fatto, entro deciso in un negozio di telefonini. Compro un cellulare della Tre, uno a caso di quelli giganti che fanno le videochiavate, mandano le onde con le immagini e le suonerie gigafoniche. Mi danno 30 euro di credito e una pacca sulla spalla perchè sono un nuovo cliente. Spendo 150 euro. Uscito dal negozio cambio zona, mi reco in centro in un altro negozio.
(Buongiorno, vorrei cambiare operatore telefonico, ho qui un cellulare Tre) Mi fanno partire la procedura e mi spiegano che con la tariffa SuperNataliziaDiStoPaio posso avere messaggi gratis per due mesi e un credito bonus di 50 euro (masticazzi dove devo firmare?). Dopo qualche giorno il telefonino diventa per magia Vodafone e la Tre non si è certo presa la briga di telefonarmi per pregarmi di tornare da loro.
Dopo due giorni di Vodafone decido il passaggio a Wind. Mi reco in un terzo negozio di cellulari e faccio partire la richiesta. MI ricoprono d'oro: messaggi gratis per un anno, fino a 200 euro di credito gratuito con i telefoni fissi, un cesto di primizie, uno di ultimizie e un portachiavi con la faccia di Baudo (er mejo!). Il volto si illumina grazie a due led rossi nei bulbi oculari e ne fà il vero gioiello della promozione. Giubilo gongolandomi fuori dalla porta giurando amore eterno alla Wind.
Perchè fermarsi? Magari passando ad un altro operatore ottengo altri vantaggi. Non resta che giocarsi la carta Tim. L'altroieri passo davanti ad un megastore di elettrodomestici. Richiedo il passaggio all'operatore storico italiano e vabbè, tocca accontentarsi di offerte risicate. Il Natale non li rende più buoni se è vero che mi concedono al massimo 100 sms gratuiti, 10 minuti di videochiamate e un poster del cagnolone con l'accento napoletano che butto via appena uscito. Al termine di questa manfrina mi ritrovo con mille mila minuti gratis di telefonate, un pacco e mezzo di sms per parlare di niente con i miei amici e un po' di gadget stronzi da donare alla pesca della parrocchia.
Colpo finale: asta su Ebay. Vendesi cellulare nuovo mai usato con questo codesto e quello. Un sacco di minuti gratis, sms a profusione, astenersi perditempo, mandare mail ore pasti. Massima serietà guardate i miei feedback e la mia discendenza nobile se non ci credete. Prezzo di partenza: 200 euro.
Oggi pomeriggio si è chiusa l'asta a 350 euro. Un pirla di Bolzano se l'è aggiudicato ed io mi sono guadagnato la pagnotta con sforzo minimo. Ad averci più tempo per queste cose ci si potrebbe campare invece che chiedere l'elemosina ai semafori. Riflettete gente, riflettete: pensano di mettercelo nel culo a noi con le loro offerte ingorde, ma è tutto da dimostrare chi la sa più lunga.




Thursday, December 15, 2005

La mosca cojonuda

Stamattina dovevate vedermi bello arzillo e pimpante mentre rigovernavo, fischiettando l'ultimo successo dei Baustelle ed interrogandomi sul Natale e sulla sua pubblica utilità nel raggiungimento della felicità. Talmente assorto nei miei pensieri, agghindato con grembiule e ciabatte di pezza, non mi sono accorto che stavo spolverando il bordo della finestra schiacciando quasi una povera mosca che prendeva il sole tutta tranquilla.
Non l'avessi mai fatto.
Al mondo esistono diversi tipi di mosche: c'è quella domestica, quella cavallina, il moscone della carne e così via. Ma solo una è veramente fastidiosa per l'appunto come una mosca. E' la mosca stronza. Sono quelle mosche rintronate che si trovano solitamente sul vetro di una finestra, e ci restano appiccicate a differenza delle altre che se sfiorate volano via protestando in pochi secondi. Loro invece stanno lì, cercando di raggiungere la luce, l'illuminazione eterna che il vetro impedisce loro di raggiungere ma che il loro cervello non è in grado di concepire. Sbattono, risbattono la testa, ronzano attorno ma non c'è verso di farle demordere dal loro vegetare inspiegabile. Sono quelle che se vi si attaccano al braccio non vi mollano più, a costo di fare la danza del ventre divincolandovi come ballerine indiane per farla andar via.
Così ho tentato di aprire la finestra per farla gentilmente accomodare fuori dalla mia stanza ordinata ma, ovvio a dirsi, non m'ha filato pari. Ho lasciato la finestra aperta per un po', sperando si accorgesse che nessuno la tratteneva sul vetro e che se voleva poteva andarsene senza problemi ma al mio ritorno dopo quasi un'ora era ancora al suo posto. Prenderla con le mani era impensabile, sono troppo fifone per aver a che fare con insetti che non siano al massimo formiche. La cosa bella è che questo tipo di mosche non rimangono ferme, ma colte da raptus isterico si muovono nervosamente di pochi centimetri restando sostanzialmente sempre al loro posto e producendo un fastidiosissimo ronzio simile a quello di un moscone. Potevo dunque permettere che la mattinata proseguisse in quelle condizioni? Avevo da lavorare non potevo certo perdere troppo tempo dietro una mosca. Peraltro con la finestra aperta in dicembre e il ronzio continuo come minimo avrei dovuto mettermi a correggere i compiti in classe seduto alla mia scrivania con un giaccone invernale e il paraorecchi. Eccessivo davvero.
Raggiunto dunque il livello di sopportazione X+1, dove X era il limite massimo che ero disposto ad accettare, ho preparato una contromossa. Dotato di apposito spargimiele, quello strumentino delizioso quasi inutile che serve a cospargere le fette di pane con il prezioso nettare delle api operose, mi sono avvicinato alla mosca cojonuda. Un attimo e oplà! era ricoperta di vischiosità ambrata in un tripudio di ronzii agonizzanti. Ho assistito trionfante ai suoi tentativi di divincolarsi per un minuto circa. Poi con un pezzettino di carta l'ho raccolta, ferma e ormai semisilenziosa e con un colpo di mano ben assestato l'ho spedita fuori dalla finestra, curandomi di non farla cadere in testa ad un passante, che poi valla a raccontare al giudice di pace una storia così.
Comunque, che non si sparga la voce che sono una persona cattiva eh? Son talmente buono che non farei male ad una mosca.




Friday, December 02, 2005

Giunge il Bambin Gesù

Che Natale sia alle porte te ne accorgi non tanto dalla massa di panettoni accumulati nei supermercati quanto dalla buchetta delle lettere stracolma di orfanelli, ciechi, storpi e bisognosi di ogni tipo che bussano a soldi. Ed io che sono stronzo, ma non fino a questo punto, al massimo mando qualche offerta intorno ad aprile o maggio, quando nessuno me la chiede.




Wednesday, November 23, 2005

Niente scherzi

Tutti si lamentano con la faccia finta angelica che quando scaricano l'ultimo film Disney o quello di Natale dei Vanzina sulle reti peer to peer scoprono a metà che è un fake: un porno di bassa lega. Nessuno dice che fine fa quel fake: è stato finito di scaricare ed opportunamente occultato in una sottodirectory dal nome "Vacanze di Natale '82" oppure è stato cancellato con sdegno ed orrore? Falsi che siete.

Perchè un mio conoscente, uno dei pochi con le palle che si vedono in giro, si lamentava con noialtri pochi giorni fa che stava scaricando un porno e alla fine ha scoperto che era un fake. Era la Fabbrica di cioccolato. In polacco per giunta. C'è gente disgraziata in giro.




Monday, July 11, 2005

Così (non) fan tutte

I film di Brass? Un peccato che mi è stato perdonato.
Sentirla parlare così, con toni dimessi da Radio Maria, mi ha fatto una tristezza enorme.
Giuro, non riuscirò più a vedere un suo film se continua così. Aripijate!




Friday, June 24, 2005

Quando i romani fanno aoh

Senza troppi giri di parole: la canzone "Quando i bambini fanno oh" di tale Pòvia è disgustosa. Quasi imbarazzante. Non posso credere che l'Italia interà si sia rincoglionita dietro una canzone per bambini, talmente mielosa da risultare plausibile solo allo Zecchino d'Oro cantata da innocenti voci bianche.
Il sottoscritto sa per certo che non a caso è stata cantata in almeno due scuole materne della città diverse nello spettacolo di fine anno, e suona nella cameretta degli under 10 di ogni dove. Rabbrividiamo.

Per fortuna qualcuno ce sta a mette 'na pezza. Anvedi.




Friday, May 13, 2005

Rosa elefanti

Son qua, son qua, i rosa elefanti siam, tre per tre e marciano
quaggiù quaggiù arrivan di su e di giù!
Son qua, son qua, continuano ad avanzar come uman marciano
ondeggiano di qua e di là i rosa elefanti van!
Cosa farò cosa farò come fuggire potrò!
(dal film Dumbo)


Siamo cresciuti con i cartoni e i film della Disney. Quelli colorati buffi e divertenti che ci propinavano i nostri genitori per farci stare buoni il sabato pomeriggio. Intere generazioni li hanno visti, imparati a memoria: chiunque possiede una copia più o meno legale di ognuno di essi. Ci hanno dato bambini che volano, geni della lampada, governanti con l'ombrello, stregatti e regine di cuori, burattini di legno, elefanti con gli orecchioni. Palmipedoni. Volpi con l'arco e le frecce. Gatti aristocratici.

In questo tripudio di fantasia, col senno di poi mi accorgo che qualcosa non quadra. Che forse, sotto sotto ci hanno preso in giro spacciando per ironia ed immaginazione i postumi di sbronze colossali negli studios americani. Schiere di sceneggiatori e disegnatori ubriachi fradici o sotto l'effetto di chissà quale prodigioso mix sintetico degli anni cinquanta.

Parliamoci chiaro, i rosa elefanti di Dumbo saranno pure simpatici ed allegri finchè sei bambino ma riesce difficile inventarsi roba del genere se non sotto effetto di pesanti allucinogeni. Poi c'erano i pinguini camerieri in Mary Poppins, e l'ombrello pappagallo parlante. I topini che cucivano il vestito alla ragazza tutta cenere e pentola. Balene dal ventre talmente grande e ben arredato da sembrare locali alla moda. Ma dai. Gatti che suonano jazz, scimmioni che fanno swing. Per non parlare di Alice nel paese delle meraviglie: il massimo. C'era il brucaliffo che spippava fumo da un vistoso narghilè mangiando funghetti che facevano crescere. Il bambino non capisce e guarda inerte. Indifeso, poverino. Il cappellaio matto che tagliava tazzine in porcellana e faceva discorsi assurdi con il coniglio manco avessero appena fatto su un cannone di un metro. Ancora? Le carte che dipingevano le rose e i due buffi PincoPanco e PancoPinco a raccontare storie nonsense facendosi suonare la pancia a vicenda.

Un sottobosco di allucinati e scoppiati davvero da paura. Lo zio Walt, oltre cinquant'anni fa se la passava davvero bene non c'è che dire. Avrei fatto la firma a lavorare per loro invece che imbrattare pagine di un blog nel duemilacinque. Sempre detto io che ho sbagliato epoca.




Wednesday, April 06, 2005

Gestire gli eventi

Che fatica signori miei, qui succedono troppe cose in una volta e il cuore rischia di non reggere dall'emozione. I giornali esplodono di titoloni, le tv di edizioni straordinarie e si susseguono speciali su ogni avvenimento che, così accumulati e accavallati, capitano davvero ad ogni morte di Papa. Il capo della Protezione Civile Bertolaso sta gestendo egregiamente questo caotico inizio aprile. Ieri a Roma ha lasciato cadere un foglietto dalla sua agenda mentre correva verso un chiosco di gelati per una breve pausa. L'abbiamo raccolto, così per curiosità. Ecco l'agghiacciante precisione con cui gli eventi sono stati e dovranno essere scanditi:

1 aprile: agonia del Papa - dare modo alla stampa di mezzo mondo di portarsi in Vaticano e far partire la macchina mediatica. Speciale Porta a Porta.
2 aprile: morte del Papa - dirette televisive, speciale Porta a Porta, coccodrilli a profusione e messa in onda dei documentari sul Santo Padre pronti da 8 anni. Tenere in attesa il principe Ranieri di Monaco pompando al massimo i macchinari per tenerlo in vita.
3 aprile: omaggio al Papa ed Elezioni Regionali - giornata di lutto in ogni Paese. Sospendere partite di calcio e programmi di intrattenimento. Cancellare la diretta della formula uno. Non necessari programmi sui risltati elettorali che usciranno il giorno seguente.
4 aprile: omaggio al Papa ed Elezioni Regionali - mollare la presa lentamente a partire dalle reti Mediaset. Risultati elettorali in diretta sulle reti Rai. In caso di figuraccia del Presidente del Consiglio mandare in onda ulteriori documentari sul Papa. I giornali dovranno dividere equamente le due notizie. Chiedere ai Queen di spostare il concerto in segno di lutto.
5 aprile: omaggio al Papa e dibattiti post-elettorali - Prevista una mega puntata di Porta a Porta con collegamenti dal Vaticano e da Puglia e Lazio. Convincere Berlusconi ad intervenire da Vespa piuttosto che a Ballarò.
6 aprile: omaggio al Papa, morte di Ranieri, derby di Champions - Staccare nella notte il respiratore del sovrano. Con cautela iniziare il doveroso omaggio alla reggenza monegasca intervallata da finestre sul Vaticano. Funerali del Santo Padre venerdi mattina in S.Pietro. Chiedere alla coppietta reale inglese di spostare il matrimonio. Convincere la Uefa a non mandare in onda nemmeno Milan-Inter. Insistere.
7 aprile: attesa per il funerale del Papa - Giornata di moderato rilassamento. Fare due passi con Veltroni, Navarro e il neo presidente Marrazzo al Pincio a guardare le coppiette.
8 aprile: funerali solenni per il Papa - Mobilitare tutte le forze dell'ordine. Giornata di massima tensione. Ricordarsi le pastiglie per la tachicardia. Occhio di riguardo per il presidente Bush in arrivo a Pratica di Mare. Attenzione ad eventuali boeing sorvolanti la zona. Chiedere l'aiuto della protezione civile. Dannazione siamo noi.
9 aprile: sepoltura del Papa - Graduale disimpegno dalla faccenda. Prenotare campo di calcetto con gli amici per una serata di relax. Confermare nozze di Carlo e Camilla nei giorni seguenti. Confermare ripresa di Domenica In e altri programmi pagliaccio. Confermare riapertura delle scuole romane, ripresa normale delle attività. Ricordarsi di stare in allerta per l'inizio conclave. Se chiamati urgentemente: controllare nelle tasche dei porporati l'eventuale presenza di videofonini Tre non consentiti dalla Dominici Regis del '96.